terça-feira, setembro 18, 2007

CHE BELLO RIVERDETI!

"Dopo 5 anni di Milan, Rui Costa, nell'estate 2005, ha scelto di tornare a casa, al Benfica. Ora i tifosi rossoneri hanno la possibilità di riabbracciarlo. Negli occhi la sua classe e quella lettera speciale...

Lo aveva sempre detto: 'Mi piacerebbe chiudere la mia carriera al Benfica'. Manuel Rui Costa non aveva mai nascosto la volontà di tornare, un giorno, a casa. Fin dal 2001, anno in cui il Musagete aveva scelto di vestire la maglia del Milan.
Dopo sette anni alla Fiorentina, con i colori rossoneri Rui ha giocato cinque anni, vincendo una Champions League, uno Scudetto, una Supercoppa Europea, una Supercoppa Italiana, una Coppa Italia. Ma al di là dei successi in campo, il portoghese ha lasciato un'eredità più pesante, fatta di emozioni, assist (più di 50...), numeri, classe e passione. I tifosi del Milan l'hanno inseguito, cercato, voluto. E l'hanno amato, dall'inizio alla fine. Scoprendo di saper andare oltre. Non hanno avuto l'opportunità di salutarlo e fargli il loro in bocca al lupo, nel maggio del 2005.
Stam aveva salutato tutti facendo il giro di campo a San Siro, Sheva aveva scelto di stare lassù, nella curva rossonera. Lui, Rui, non si è mai davvero congedato.

Anzi. L'amore tra lui e il Milan ha superato il confine dell'Italia. La dimostrazione è evidente in un gesto, in particolare. Dal Portogallo, prima di Atene, in via Turati è giunto un fax assolutamente speciale. Con un in bocca al lupo, vero, sentito, magico, come il mittente. Rui, che a Istanbul c'era, ha scritto al Milan prima della finale di Champions League in Grecia: 'Chi ha avuto la fortuna, come me, di vivere la Famiglia del Milan non dimentica e non smette mai di sentirsi parte di essa. L'ho capito rientrando al Benfica, una scelta molto sentimentale che mi ha riportato alle mie radici coronando un sogno che mi aveva accompagnato dal giorno in cui, ragazzino, avevo lasciato Lisbona.
Il Milan però ti entra nelle vene e non ne esce più, quindi vorrei trasmettere a Lei, al Presidente, a Carlo e a tutti i ragazzi che il mio cuore sarà con tutti Voi ad Atene. Sono orgoglioso di quello che avete saputo fare in questa difficilissima stagione e so che saprete chiuderla da Milan, con la classe ed il coraggio che solo il Milan sa esprimere in questi momenti 'speciali'! Battere il Liverpool sarà una piccola rivincita anche per me... (ecco la lettera di Rui, pubblicata il 18 maggio su acMilan.com).

E' andata così: il Milan ha battuto il Liverpool anche per Rui e per tutti i protagonisti della finale del 2005. E' quanto ha dichiarato Adriano Galliani ad Atene, dopo la splendida vittoria. Leggendo la lettera di Rui, la realtà è apparsa semplice. Davanti a quello scritto si è capito l'atteggiamento 'malinconico' del Rui rossonero nei confronti di Firenze. Rui è uomo di sentimenti, di valori, di calore. La maglia, il club, la gente, tutto entra a fare parte del cuore di Rui che oggi si comporta nei confronti del Milan come faceva da milanista nei confronti del mondo viola. Firenze e Milano sono le sue città italiane.

Adesso il mondo milanista è pronto a riabbracciarlo e rivederlo. Avrà un'altra maglia, il nostro Rui, eppure, siamo sicuri, per molti i colori diversi si confonderanno, non sembreranno poi così nitidi. San Siro non vede l'ora di osservarlo nuovamente sul campo dove ha dato il massimo per cinque stagioni. Prima però avrà anche l'opportunità di risentirlo: il nostro ex numero 10 e numero 10 oggi del Benfica sarà infatti protagonista della conferenza stampa della vigilia della 'prima' di Champions a Milano. In compagnia di Camacho, Rui risponderà alle domande dei giornalisti. All'indomani, poi, per lui tornerà l'effetto San Siro. L'abbraccio con i suoi ex compagni e amici. Con tutto l'ambiente rossonero che ha voglia di dirgli ancora, anche da avversario: 'Grazie di tutto, Rui'.
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